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Librizzi. Elezioni: la minestra riscaldata è pronta. Tra nomi e modi, regna il déjà vu

Si preannuncia già una campagna elettorale all’insegna della minestra riscaldata. Speriamo di essere smentiti dalla realtà nei prossimi giorni ma, dalle voci e dalle narrazioni d’ambiente che girano in paese, quella che esce fuori non è una prospettiva molto innovativa per il futuro di Librizzi. Le elezioni si fanno sempre più vicine e, nonostante finora siano solo due le formazioni politiche ad aver reso nota la volontà di presentarsi alle urne, ancora niente di ufficiale su nomi, candidature e programmi. In realtà è da mesi che le macchine delle grandi strategie sono in moto, indaffarate in riunioni carbonare, sondaggi alla buona, rassegne e conti con tanto di abaco e calcolatrice. Solite storie di paese che si ripetono ogni cinque anni. E se la politica nazionale ormai è diventata 3.0 con la partecipazione allargata alle platee del web, programmi work in progress e modi di comunicare più incisivi e moderni, la politica paesana continua a rispondere alle vecchie logiche dei numeri, delle famiglie, delle somme e delle sottrazioni. E i nuovi canali di comunicazione, come i social, vengono sì usati ma solo in fase elettorale avanzata per campagne di denigrazione ad personam, sempre rigorosamente condotte in modo anonimo: d’altronde tutti ricordiamo quanto successe nella campagna del 2012 e ci basta.

Stando al quadro politico, da una parte abbiamo il gruppo di sostegno del sindaco uscente Renato Cilona, “Nuovo impegno per Librizzi” che ha confermato la propria intenzione di ripresentarsi alla tornata, ovviamente con un nuovo candidato (Cilona ha già maturato due sindacature consecutive). Ufficialmente non è dato sapere il nome che dovrebbe incarnare questa continuità amministrativa con inserimenti di nuova linfa e nuove leve, come sottolineato anche da una recente nota del gruppo. Ma già da tempo viene ventilato un solo nome: l'attuale presidente del consiglio comunale Vincenzo Calabrese la cui designazione secondo molti pare sia pacifica da molto, molto tempo. Diciamo... da anni. Attorno a lui pare facciano la quadra i ciloniani di ferro a cominciare dal consigliere Nino Castelluzzo. Ma, ad onor del vero, si parla anche di altri due nomi in ballo per la sindacatura (e sull'ultima nota del gruppo ci sono le tracce che lo lasciano intendere): il vicesindaco Alessandro Cirillo e l'assessore Manuela Cottone, la “pasionaria”. Su posizioni più svincolate rispetto al gruppo di maggioranza uscente pare siano l’assessore Giuseppe Pettinato e il consigliere Carmelo Campochiaro, da tempo anima “libera” del gruppo.

Dal fronte dell’opposizione, un gruppo si staglia su tutti, dopo l’estinzione del nucleo dei siragusaniani: è la formazione “Librizzi democratica”, gruppo politicamente eterogeneo (come tengono a sottolineare gli stessi protagonisti) rappresentato da Nunzio Scaglione, già consigliere e presidente del consiglio comunale. Con lui il consigliere comunale uscente Daniele Levanti, parte del gruppo storico del PD di matrice ex diessina, ma anche Sebastiano Ribaudo, Salvatore Pintaudi e altri di diversa connotazione politica. Anche loro, già a ottobre con una nota, avevano annunciato di essere al lavoro per creare una proposta politica alternativa all’attuale maggioranza. Proposta che potrebbe concretizzarsi in una lista guidata dallo stesso Scaglione o da Levanti? Sul fronte delle opposizioni ci sarebbe da analizzare anche la posizione dell’altra area di sinistra che fa riferimento al consigliere uscente Pino Cottone, Marilia Gugliotta, Sarino Nastasi: ancora niente di certo sulla loro collocazione, è probabile che siano state aperte interlocuzioni con gli altri gruppi.

E poi…? E poi, questi mesi di malcelate macchinazioni (altre volutamente palesi) hanno lasciato l’eco di altri nomi. Quello di Pamela Corrente, ad esempio, che circola da tanto tempo. La Corrente, già presidente del consiglio comunale dal 2002 al 2007 durante l’era Siragusano, pare non abbia fatto mistero della sua disponibilità alla candidatura. Un po’ vago risulta però il gruppo che potrebbe sostenerla. E se finora abbiamo parlato di nomi e cognomi già noti alle recenti cronache politiche paesane, l’ultimo cognome da registrare rimanda direttamente a vecchi capitoli della storia librizzese. Si parla infatti, con molta insistenza, della possibile candidatura di Renato Di Blasi, figlio di quel Nino che fu sindaco di Librizzi dal 1978 al 1993. Un cognome che rievoca i fasti democristiani degli anni ’80. Certo, Di Blasi junior in prima persona sarebbe un “nuovo” della politica paesana con pieno diritto a una chance ma alcuni librizzesi non hanno dubbi sulla regia dell'operazione. I ben informati dicono che un gruppo politico da tempo stia lavorando alla sua candidatura. Quelli che la sanno ancora più lunga dicono che, in caso di terreno poco fertile, queste forze potrebbero convergere sul gruppo post-ciloniano o chissà cos’altro. Sarà vero? Boh.

Altri gruppuscoli politici, per la verità, risulterebbero attivi e intenti a frequentare riunioni carbonare diverse in attesa di capire la giusta direzione del vento. E non dimentichiamoci delle altre influenze "esterne" che risalgono dalla fiumara del Timeto. 

Insomma tra prospettive concrete e fantapolitica, ad oggi rimane il dato oggettivo di nomi già visti, di déjà vu. La prospettiva finora è di un pranzo elettorale già imbandito per i librizzesi e che prevede solo una portata: la minestra di ieri (o avantieri) riscaldata.

Abbiamo parlato finora di nomi. E i programmi? Vabbè, quelli si possono fare negli ultimi giorni, quando la candidatura ormai è stabilita, i voti, le case e le famiglie sono censite e i conteggi sono fatti. Basta prendere un foglio e scriverci quattro cosette, appiccicare con lo scotch tre o quattro concetti, utilizzare qualche termine forbito, parlare di valorizzazione di questo e di quello, di finanziamenti, di progetti… e il gioco è fatto! Il pranzo è servito. Con la speranza che i librizzesi gradiscano la minestra riscaldata. Vedremo. 

Salvatore Pantano