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(51) La zucca al forno gratinata

Di quest’ortaggio abbiamo già parlato precedentemente: le sue antiche origini, la diffusione di alcune specie in Europa dopo la scoperta dell’America e l’evoluzione da cibo povero a prelibatezza dei ricchi. Comunque sia, oggi, ne conosciamo tantissime varietà di ogni forma, colore e dimensioni. Si prestano a svariate ricette tanto che, persino in epoca romana, il poeta Marziale cita l’anfitrione Cecilio in un divertente epigramma nel quale racconta della sua abilità nel cucinarle: “Le zucche Cecilio taglia in mille pezzettini; le mangi all’antipasto, te le da nella minestra, te le serve per pietanza, le mette nel contorno…” Anche questa ricetta può essere utilizzata sia come piatto unico che come primo, secondo o contorno, a seconda...

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(50) Ciambella alla frutta secca

Con l’arrivo delle prime piogge e l’estate ormai alle spalle, anche i sapori a tavola si vestono d’autunno e, in Sicilia, l’autunno ha il colore della frutta secca. Buona da sgranocchiare nei momenti di convivialità, ottima da utilizzare in dolci e ricette tipiche. I boschi siciliani, dai Nebrodi alle Madonie, senza escludere il territorio etneo, vantano un patrimonio inestimabile di piante di nocciole, noci, mandorle, castagni e pistacchi! E’ dunque inevitabile che, sulle nostre tavole, possa mancare tutto questo ben di Dio, per giunta a chilometro zero!Nella ricetta di oggi possiamo utilizzarne un bel miscuglio e, più varietà ne utilizziamo, più buona viene la ciambella. La ricetta è semplicissima; questi gli ingredienti: FRUTTA...

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(49) I calamari ripieni

I calamari sono protagonisti di leggende diffuse sin dall’antichità: già Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, racconta che sulle coste spagnole, nei pressi di Gibilterra, un calamaro gigantesco devastava i vivai di ostriche ed aragoste dei patrizi romani del luogo. Questi mostri marini finirono per essere identificati con creature mitologiche o leggendarie: l’esempio più famoso è quello di Scilla che, per i commentatori dell’epoca, altro non era se non la personificazione di un calamaro gigante. Al di là della mitologia, il calamaro ha meritato fama anche in cucina e si presta a molte preparazioni. L’origine di questa ricetta è rivendicata da liguri, campani, pugliesi e siciliani; testimonianza, questa, della mediterraneità...

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(48) Gli anelletti alla crema di zucchine

Questa ricetta è un misto di tradizione ed inventiva personale. L’arte della cucina popolare, che è poi la più soddisfacente al palato, consiste nel saper ottenere molto con il poco, utilizzando quel che c’è e miscelando abilmente gli ingredienti di cui si dispone. Come dice un antico detto: si mangia “ quel che passa il convento”! Ho appreso quest’arte da una mia fortunata frequentazione con un’anziana ed abile signora di campagna che ogni giorno, tornando dall’orto col suo piccolo paniere pieno di genuine delizie, improvvisava pietanze degne del più abile chef stellato! Io, nel volerla imitare, utilizzando quel che passa il mio “convento” in questo periodo, cioè zucchine, zucchine ed  ancora zucchine, mi sono inventata questa ricetta...

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Sapori & Ricordi (47). Il risotto agli asparagi

Primavera, tempo di asparagi! La natura ce ne regala di varie specie, ma anche quelli coltivati, bisogna dire, non sono da disdegnare, anzi, sono molto più dolci, carnosi e grossi di quelli selvatici! Gli asparagi, originari dell’Asia, furono conosciuti come piante spontanee al tempo degli Egizi, che ne diffusero poi la coltivazione in tutto il bacino del Mediterraneo. Teofrasto ne parla nella sua “Storia delle piante” nel III secolo a. C. Un secolo dopo ne abbiamo notizia da Catone e da Marziale che, in epoca romana, consideravano gli asparagi altamente afrodisiaci!  Nel buio medio evo, invece, venivano usati per le loro qualità depurative e diuretiche. Secoli più avanti, ricorsero di nuovo al loro potere afrodisiaco personaggi del...

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Sapori & Ricordi (46). Gli spaghetti alle vongole

Ricetta di origine partenopea che abbiamo fatto nostra. D’altra parte, non dimentichiamo che, un tempo, eravamo nel Regno delle Due Sicilie! Dunque, l’appropriazione è d’obbligo! Tra l’altro, non lontano da noi, a Messina e precisamente nei laghetti di Ganzirri, è praticata la “ molluschicultura” che comprende la “mitilicultura” e la” tellinocultura”. Quest’ultima riguarda le vongole e proprio lì a Ganzirri ne troviamo ben quattro varietà!Dunque, una volta procuratoci l’ingrediente principale presso il nostro pescivendolo di fiducia che, preferibilmente, ci fornisca delle vongole ben spurgate dalla sabbia, non resta che addentrarci nella preparazione di questa facile e gustosa ricetta.Ingredienti per 4 persone:VONGOLE FRESCHE: 1...

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Sapori & Ricordi (45). La pasta con la zucca

Quest’ortaggio ha origini molto antiche e pare sia stato coltivato da Egizi, Romani, Arabi e Greci. Fu, però, Cristoforo Colombo che, dalle lontane Americhe, portò in Italia le varietà più disparate. Fu, dapprima, cibo della plebe, ma, grazie alle carestie ed alla sua lunga conservazione, venne apprezzata anche nelle cucine più abbienti, ove, sapientemente condita, venne usata sia come condimento, sia come piatto unico o come dolce.Nella ricetta di oggi, facile e gustosa, il segreto è la zucca! La cosa più difficile, infatti, non è reperirla, bensì trovarne una che sia di buona consistenza e, soprattutto, saporita! L’altro segreto consiste nel conservare in freezer un po’ di finocchietto selvatico che, sminuzzato nella pietanza, le...

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Sapori & Ricordi (44). La torta di mele

Quali che siano le origini di questa torta poco importa: il suo successo è internazionale! E’ gradita a tutti, grandi e piccini, adatta alla prima colazione come anche alla merende o per un dopocena con del buon vino vecchio, una grappa o un amaro.C’è chi dice che siano stati gli inglesi ad inventarla e poi ad esportarla in America, luogo in cui è diventata un classico. Altri dicono sia nata nelle cucine dei monasteri che, in epoca medievale erano paragonabili ad alte scuole di sperimentazione culinaria. Pare che un cuoco francese, in quel periodo, abbia tirato fuori da un monastero la ricetta della”tarte aux pommes”.Fatto sta che, nel corso dei secoli, riveduta e corretta, è diventata un classico dei classici, tanto da poter dire:”...

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Sapori & Ricordi (43). Le olive sott'olio

“Cu n’ariva, setti pizziguni!”…..raccomandava il campiere ai braccianti. Voleva dire che, per ogni oliva che mangiavano dovevano dare sette morsi al pane! Erano tempi duri! Oggi, le nostre tavole, sono ricche di questo prezioso e nutriente frutto, tanto antico, quanto decantato da artisti e poeti. Seimila anni di storia ha l’olivo! Oggetto di miti e leggende, simbolo di spiritualità e sacralità, profondamente legato alla storia dell’umanità, simbolo anche di fertilità e rinascita, di pace e di valore, di forza e di purificazione, di resistenza alle ingiurie del tempo.Regalatoci dai greci, l’olivo è divenuto l’albero principe della macchia mediterranea. I suoi preziosi frutti, oltre ad essere spremuti per ottenere il prezioso liquido...

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Sapori & Ricordi (42). Pasta alla Norma.

 “E’ una Norma!”Esclamò il nostro commediografo siciliano Nino Martoglio dopo aver assaggiato questa pasta! La paragonò alla famosa opera di Vincenzo Bellini, gloria musicale catanese. Fu così che, da allora, questa semplice pasta con melenzane fritte e ricotta grattugiata prese questo nome. E’ il trionfo dei sapori dell’estate: pomodoro fresco, melenzane, basilico, che assemblati in maniera sapiente ed equilibrata, con l’aggiunta della ricotta infornata o salata, raggiungono il massimo dell’espressione siciliana! Ormai è diventato un piatto così famoso da essere cucinato un po’ dappertutto. L’unica particolarità sta nel fatto che, a seconda dei territori, anche siciliani, la ricotta usata può essere quella salata ( più tipicamente...

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Sapori & Ricordi (41). La salsa di pomodoro

Quarantunesimo appuntamento con una ricetta che, a prima vista, può sembrare banale; per noi siciliani non lo è affatto, tant’è vero che la pasta al pomodoro costituisce il piatto principale della nostra tavola! Un buon piatto di spaghetti al pomodoro è uno dei simboli dell’italianità nel mondo!Ormai, le nuove generazioni, sono abituate ad acquistare la salsa già confezionata industrialmente e sconoscono tutto il lavoro che c’è dietro per la sua preparazione! A cominciare dalla coltivazione del pomodoro, ortaggio della cui esistenza nel nostro territorio dobbiamo ringraziare Cristoforo Colombo che lo portò in Europa dalla lontane Americhe! E come non citare la famosa “Ode al pomodoro” in cui Pablo Neruda lo definisce “ astro della...

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Sapori & Ricordi (40). Il canazzo

Il nome della pietanza lascia davvero perplessi! Nel vocabolario siciliano, alla voce “canazzo”troviamo che si tratta di un dispregiativo riferito al cane ( canazzu i mannara, canazzu i bancata). Ma, riferito al cibo, nella consuetudine gastronomica siciliana, si riferisce, più che altro, alla maniera di cucinare insieme gli ortaggi della stagione estiva, unendoli alla rinfusa, cioè a “canazzu”! D’altra parte il dialetto siciliano è ricco di termini intraducibili che, altrimenti, perderebbero quel significato che risiede molto spesso nel suono “onomatopeico” della parola. Nel nostro caso il termine “canazzu” indica un modo “grossolano” di preparare la pietanza i cui ingredienti sono messi così, alla rinfusa, costituendo, però, un piatto...

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Sapori & Ricordi (39). I capperi sotto sale e sott'aceto

Del cappero e della sua presenza nelle regioni del mediterraneo si parla nella letteratura greca e, ancor prima, nella Bibbia. I verdi cespugli di capperi adornano le campagne aspre e pietrose prospicienti il mare, nutrendosi del succo della terra e del nettare del vento. Generosamente offrono i propri bottoni floreali di un bel color bianco e violaceo. E’ proprio prima della fioritura che bisogna raccogliere i gustosi bottoncini che, opportunamente conservati, sia sotto sale che sott’aceto, serviranno a condire le tipiche pietanze mediterranee.Qui vi darò ambedue le ricette che, naturalmente, presuppongono una bella passeggiata nel territorio vicino al mare, fra le vecchie case ed i muretti a secco, fra le pietre ed i sentieri che...

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Sapori & Ricordi (38). Le nuvolette

Si tratta di biscotti morbidi a forma tonda od ovale, tipici della cucina nebroidea. Evocano antichi ricordi, le nuvolette: la vecchia cucina con le mattonelle bianche e azzurre, i fuochi da cottura a legna, con la brace e quelli con i cerchi concentrici in ferro, il forno a legna, le pentole di rame appese ai muri, la mailla per impastare il pane o la pasta, il bagano di terracotta smaltata di color bianco e verde. E’ qui dentro che viene lavorato l’impasto di questi deliziosi biscotti, buoni a colazione con latte e caffè oppure al pomeriggio con un tè o una tisana, o, ancora, dopo cena con un bicchierino di marsala! Pur essendo dei dolci tipicamente pasquali, vengono preparati durante tutta la stagione primaverile, periodo in cui le...

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